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Memorie: Vincenzo Branca

Vincenzo Branca

Nato a Dairago il 25 ottobre 1919, partigiano combattente della 102° Brigata Garibaldi dai primi mesi del 1944, opera nella lotta di Liberazione con numerose azioni contro le forze nazifasciste.
Arrestato dalle Brigate nere nell'ottobre 1944 e fucilato il 9 novembre all'alba nei pressi del cimitero di Busto Arsizio.
Nel 1945 la città di Busto Arsizio lo onora con la medaglia d'oro, la città di Magenta con quella d'argento, il 25 aprile 1970 il Comune di Dairago gli assegna una medaglia d'oro alla memoria, consegnata al padre Emilio, intitolandogli anche una via.
Nel 1968 il signor Castiglioni presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Sezione di Busto Arsizio, ricordava il Branca con i seguenti appunti:
"Di notte tagliava i fili telefonici di collegamento a Sacconago con il comando generale dei tedeschi. Alla stazione di Busto Arsizio e Gallarate saccheggiava i vagoni merci per far portare da mangiare ai partigiani in montagna. Ha fatto saltare i binari del treno sulla linea Busto A. Gallarate. Faceva la staffetta in montagna portando ordini e viveri ai partigiani. Di notte non dormiva quasi mai a casa sua perché ricercato, dormiva in qualche capanna, un'altra volta in casa dei suoi compagni. Mi ricordo che un paio di volte a notte inoltrata ho sentito bussare alla porta: era lui, chiedeva di nascondersi perché era inseguito dai fascisti. Quattro giorni prima della sua fucilazione ha disarmato due agenti della PAI - Polizia Africa Orientale con una pipa. Quando fu arrestato gli hanno trovato le rivoltelle matricolate dei due poliziotti".